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I Mondiali di Fukuoka nel luglio 2023 saranno un vero test verso le Olimpiadi di Parigi 2024
La FINA ha aggiunto al calendario della stagione olimpica un'edizione extra dei Mondiali, che si terranno a Doha in Qatar nel febbraio 2024. Per evitare che siano snobbati ha legato la qualificazione olimpica di quasi tutte le staffette a questa manifestazione. Le prime tre dei Mondiali di Fukuoka andranno direttamente a Parigi, le altre 13 usciranno da Doha. E' chiaro che la stagione a cinque cerchi si annuncia complessa. Sulla carta ci sarebbero anche gli Europei a maggio. Per il momento rimangono assegnati a Kazan in Russia, ma dubito che si svolgeranno là. E poi che Europei saranno, ammesso che si disputino veramente, stretti tra un'Olimpiade e un Mondiale? Una cosa mai vista.
La squadra femminile ha contribuito in modo eccellente al medagliere azzurro. Tuttavia bisogna premettere che il livello del nuoto femminile europeo è il più basso degli ultimo 60 anni. Sul palcoscenico mondiale dominano americane, australiane, canadesi, cinesi, giapponesi. Se non ci fosse la Sjostrom a fare da contrappeso la situazione del Vecchio Continente sarebbe quasi tragica. Questo ha consentito a Quadarella e Panziera di banchettare al cospetto di avversarie di modesto calibro. Simona è stata ulteriormente avvantaggiata dall'anno sabbatico della Koehler, l'unica europea che la può impensierire. Il discorso non vale invece per la Pilato. Devo ammettere che Benedetta mi ha stupito, pensavo che la transizione da specialista dei 50 ad atleta da medaglia nella distanza olimpica dei 100 richiedesse più tempo. Invece la pugliese ha chiusa la stagione da campionessa mondiale e continentale. Se si può muovere un appunto è quello di non aver raggiunto un picco di rendimento intorno al 1'5"5, ma questa sarà materia per l'anno entrante, dove le avversarie non mancano, a partire dall'insidiosa sudafricana van Niekerk.
La Fina dovrebbe fare un monumento a Popovici che li sta onorando in modo clamoroso (è il suo quarto grande evento della stagione), portando con sé le enormi aspettative che ormai accompagnano tutte le sue gare.
Senza dubbio Popovici ha nobilitato la manifestazione, anzi è sembrato quasi fuori posto se rapportato al livello tecnico degli altri partecipanti.
La facilità con cui nuota i 100 non ha eguali, come forse il solo Weissmuller un secolo fa. Dopo una prima vasca "normale" anche a causa di una non eccelsa esplosività al tuffo, dà un'accelerata micidiale in uscita dalla virata e buonanotte a tutti. E poi chiude forte. Ha nuotato tutta l'estate sul piede del 47 basso e se vogliamo trovare il pelo nell'uovo significa che poteva fare meglio di 46"8 come picco assoluto. Nei 200 al contrario è stato lontano dal tempo di Roma, ed è comprensibile, oltretutto non avrebbe avuto senso esibire crono più bassi visto il valore degli avversari. Per il resto i migliori sono stati Coetze e il portoghese Ribeiro, ma anche Masiuk si è disimpegnato bene. Tuttavia ritengo che la soluzione migliore fosse quella di evitare la trasferta peruviana e mi compiaccio che i nostri migliori junior (Pilato e Galossi) lo abbiano fatto.
Popovici clamoroso: 47"07 in prima di staffetta. Sta mantenendo una condizione da 47 basso ininterrottamente da metà giugno. Azzurri fuori dal podio (Lazzari non si ripete al lancio, l'anchor leg gagliarda di Codardini non basta). Interessante bronzo della Vetrano nei 400 misti (con una frazione a rana, il cuore dei 400 mx, su cui lavorare). La Curtis conferma tutto il bene che si dice di lei con il primo posto nelle sf dei 100 dorso. Idem Biagiotti che sfiora il meno 2 minuti nel lancio della 4x200, aprendo la strada ad un facile argento per le azzurre. Duello da gustare Coetze-Masiuk nei 100 dorso uomini.
Su tutto spicca il 47"37 in prima di Popovici nelle batterie della 4x100 sl, un crono sufficiente per vincere il Mondiale assoluto. Un tempo spaziale che stride con il livello tecnico molto più basso del contesto.
La manifestazione è disertata da Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna. Altre grandi nazioni inviano la squadra B. La Fina dovrebbe riflettere sulla collocazione (fine agosto è una data impossibile) e in genere sull'utilità di un tale evento.
Galossi
E’ inusuale assistere ad un sedicenne che si prende la scena in modo così prepotente come ha fatto Galossi. Nel 2022 ha presentato cinque picchi di rendimento (Criteria, Assoluti, Europei jr, Assoluti estivi, Europei assoluti) migliorando sempre i propri tempi. Nel mezzo ha partecipato anche al suo primo Campionato del Mondo. Ha fissato i record della categoria ragazzi a quote inarrivabili per chissà quanto (e nei prossimi due anni distruggerà i record junior, che già gli appartengono). Era dei tempi di Thorpe e Hackett che non si vedeva un mezzofondista ben oltre i 90 kg. Forse somiglia a Biedermann. A me ha fatto venire in mente Norman Ross, un tipo brillante dalla grossa stazza che terminata la carriera in vasca divenne un noto intrattenitore radiofonico, una specie di disc jockey in anticipo. Ancora acerbo nella gestione dei turni e nei passi gara (ma sarebbe strano il contrario!) è una minaccia per chiunque nei 400, ma anche nei 200 seppure in una fase successiva.
Razzetti
Sta costruendo la propria carriere mattone dopo mattone e ogni anno aggiunge qualcosa. Prossima tappa, il record di Marin nei 400 misti, dove ha ancora margine.
Burdisso
Dei big azzurri è l'unico che ha deluso, curiosamente quello che aveva puntato tutto sull'Europeo. La sua stagione è stata bizzarra. Dopo i Giochi ha privilegiato lo studio, ai Mondiali ha estratto dal cilindro un 50"6 lanciato, fondamentale per la storica vittoria della mista italiana. Però dopo gli è stata richiesta una prova di efficienza agli Assoluti estivi di Ostia e questo ha compromesso l'avvicinamento a Roma22. Forse era il caso di dargli fiducia, esentandolo dai Campionati Italiani, come Martinenghi che li ha saltati e all'Europeo era in condizione.
Rivolta
Dopo averlo visto ai Mediterranei di Orano mi era venuto in mente che potesse soffiare a Burdisso il posto di titolare nella mista...E' stato bravo ad investire anche sulla stagione in lunga, senza accontentarsi del ruolo di specialista invernale della corta. Ha contribuito alla marcia trionfale della staffetta conclusiva, dove era stato decisivo già 10 anni fa a Debrecen.
Gli Europei di Roma hanno confermato Thomas come uno dei migliori talenti al mondo. I tecnici stranieri girano con telecamere ad alta definizione per carpire ogni segreto della sua nuotata a dorso. Dopo Budapest ha optato per il mantenimento della condizione, come fanno gli americani sfavoriti che puntano tutto sui Trials e poi cercano di arrivare alle Olimpiadi meglio che possono. Però sei settimane sono lunghe da passare e una quota di forma è evaporata. Ceccon è stato arguto nel gestire i propri impegni, riuscendo a risparmiare energie ogni volta che poteva, comprese batterie e semifinali sui 50, dove non è facile farlo. Ha controllato in modo encomiabile anche qualificazioni e semifinali dei 100 dorso, operazione delicata, dal momento che in questo stile non si ha l’esatta percezione del posizionamento degli avversari in acqua. Nella giornata finale ha sparato tutte le proprie cartucce uscendone da trionfatore. Date le premesse 52”2 nei 100 dorso è un tempo notevole. Ha conquistato sei medaglie nella stessa edizione come in precedenza Matthes, Fassnacht, Gross, Van den Hoogenband, Cseh, Kolesnikov e Guy, insomma i più grandi, categoria alla quale ormai appartiene anche lui.
Martinenghi
E’ stato il migliore azzurro, ha dominato le proprie gare, eguagliando o addirittura migliorando i tempi del Mondiale. In particolare sui 50 sarebbe servito un Peaty in condizioni eccellenti per batterlo. Ora spazio nel 2023 allo showdown con l’inglese.
Ceccon (ho inserito un commento nel topic dedicato).
Paltrinieri
Dopo una delle migliori gare della carriera negli 800 il fisico lo ha abbandonato nei 1500, ma a 28 anni è eccezionale rimanere a questi livelli.
Miressi
Stava meglio rispetto al Mondiale e si è visto. La competitività dei 100 crawl si sta alzando pericolosamente e restare sul podio (anche solo in Europa) è già tanto. Elemento chiave delle staffette e non ha ancora raggiunto l’apice della carriera.
Da Roma 1983 a Roma 2022
L’Europeo del 1983 fu la prima grande manifestazione dove l’Italia dimostrò di essere una squadra, in precedenza c’erano stati exploit individuali, anche notevoli, ma il movimento era nel complesso meno solido. Il raccolto abbondante di questi giorni nasce da quell’antica semina. Mi sembra doveroso menzionare per prima cosa il pubblico. Forse non c’è stato il tutto esaurito nei primi giorni, a Roma 2009 (e anche nel 1983) in tribuna non c’era spazio per uno spillo. Ai mondiali di 13 anni fa era stata anche allestita una tribuna supplementare sul lato lungo della vasca e il Foro era più capiente. Ma nella settimana di ferragosto non si poteva chiedere di più. Le medaglie hanno richiamato la folla e nelle ultime sessioni gli spalti erano completamente pieni. Il tifo ha spinto gli azzurri a superare se stessi.
Pioggia di medaglie
E’ chiaro che una parte dei 35 podi sono dovuti alle assenze. Chi frequenta il forum sa bene che alcune medaglie, come quelle di Matteazzi o Pizzini non sono riproducibili in altri contesti. Però le seconde linee di questo valore bisogna averle. Quando hai atleti di questo livello puoi sperare di avere anche i Martinenghi, i Ceccon. In ogni caso il recente Mondiale di Budapest, depurando le classifiche dagli extraeuropei ci accreditava di 31 medaglie (11-2-8). L’Italia si è confermata, quello che è arrivato in più è dovuto al fattore campo, che nello sport (non solo di squadra) gioca un ruolo.
Gran finale di questo indimenticabile Europeo. I 100 dorso uomini e i 50 rana donne li consideravamo due ori probabili, forse qualcosa in più. Invece la situazione si è complicata. Ceccon è in difficoltà sulla resistenza. E' andato bene sui 50, meno sulla doppia vasca. Comprensibile tenendo conto del tipo di lavori che ha svolto dopo il Mondiale. Al contrario Ndoye ha dovuto rincorrere la forma nella prima parte della stagione ed ora si trova avvantaggiato. Il francese ha stabilito il proprio primato nei 200 e quantunque non abbia preparato i 100 in modo specifico va considerato il favorito. Christou rimane in agguato. Per Ceccon è importante il podio nella corsa-record alle sei medaglie. Pilato dovrà fare i conti con Meilutyte, una brutta gatta. Il comeback della lituana è uno dei più riusciti che io ricordi, di solito questi rientri raramente si dimostrano vincenti. Comunque i 50 rana sono una gara dove è facile ingolfarsi. Castiglioni in agguato per il podio.
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Popovici è in lista per i 400, immaginate i salti di gioia degli altri favoriti, che oltretutto tra 800 e staffette varie hanno gareggiato di più. Batteria killer per i nostri. Sopra i 200 metri sarebbe utile evitare questi Trials interni mattutini, sono regali agli avversari. Non vale solo per l'Italia: due giorni fa abbiamo visto l'Ungheria costringere la Hosszu a giocarsi la qualificazione nei 400 misti con due ragazzine che hanno la metà dei suoi anni. Non si tratta così una signora.
Sul nuoto italiano grandinano medaglie ma per rendere questo Europeo ancora più speciale manca una prestazione cronometrica che lo renda indimenticabile. Non che sia necessaria per la riuscita della manifestazione: grazie al record di Popovici Roma22 è già nella storia. E' una questione interna alla squadra azzurra. Naturalmente sto pensando a Paltrinieri e al record mondiale sui 1500. Gli 800 sono stati clamorosi. Non avevo mai visto nessuno accelerare a tal guisa in quella fase di gara. D'accordo, il cambio di ritmo è un retaggio delle gare di fondo, ma un conto è farlo in acque libere, dove l'andatura è più bassa, un conto è la vasca. E' chiaro che Paltrinieri è depositario di una condizione eccellente e possiamo sperare nella ciliegia su una torta che è già di quelle nuziali a più piani.
Con 14 medaglie in tre giorni l'Italia sta andando a gonfie vele, anche meglio delle previsioni già di per sè trionfali della vigilia. Oggi la portata principale di questo menu pantagruelico è la 4x100 sl uomini. In batteria vedremo probabilmente anche Bori oltre a Deplano. In finale Ceccon (che ha riposato un giorno) vorrà riscattarsi prendendosi la responsabilità del lancio, oppure verrà mantenuto l'ordine tradizionale con Miressi in prima?
Il fattore campo si sente e sta mettendo le ali anche a molti elementi (Scalia, Pizzini, Angiolini, Poggio) che stazionavano al di fuori della ristretta cerchia dei big, a tutto vantaggio del medagliere.
Comunque sarà difficile tenere giù dal podio Milak. Come ha sottolineato Sacchi, Milak parte forte e credo che lo farà anche stasera. L'ha già fatto ai mondiali in staffetta (21.89) ma la sua qualità migliore rimane la resistenza. Quindi, sommando queste due caratteristiche, mi aspetto un suo ulteriore miglioramento.
La tua previsione si è dimostrata esatta. Lo sbarco in forze sullo stile libero di Milak che attendevano lo scorso anno agli Europei domestici di Budapest è avvenuto quest'anno sia sui 100 che sui 200. E domani parte il torneo individuale dei 2...
Popovici ci sarà, anzi ha già promesso che ci regalerà il record mondiale dei 100 nella vasca "più bella del mondo".
Dunque Popovici come Alì, grande pronosticatore. Ha mantenuto la promessa, ma nel nuoto "garantire" un record del mondo è impresa più unica che rara. Tralasciando il biennio pazzo della gomma (2008, 2009) era dal mitico 49"99 di Montgomery ai Giochi olimpici del 1976 che il record dei 100 sl non si otteneva in una finale di Campionato dove si avverte la tensione e la posta in palio è già di per sè alta.
Vi sarete accorti che non esistono repliche delle gare sul canale Raisport, come capita ad esempio per gli Assoluti, neppure quelle notturne.
Anche quello fa parte dell'accordo...
Aleksandr Popov diceva sempre che il record dei 100 non si fa nelle finali di campionato, dove conta solo vincere. Vediamo se Popovici smentirà la legge del suo grande quasi-omonimo. Il rumeno non ha perso brillantezza rispetto al mondiale (uno dei pochi) senza contare che ha interrotto la preparazione per prendere parte agli Eurojunior, dove non si è risparmiato. Anche se a 17 anni è quasi normale migliorarsi gara per gara. E' stupefacente come un atleta di 75 chili possa gareggiare alla pari nei 100 crawl (e probabilmente battere) atleti di 20 chili più pesanti che alzano allo squat 130-140 kg e sono quindi in grado di spostare una massa d'acqua maggiore ad ogni bracciata. Auguro a Miressi il podio, immagino assieme a Grousset che ieri si è qualificato in modo molto convincente dopo l'impegno ravvicinato sui 50 farfalla.
Anche io sono rimasto sorpreso dal comportamento della Rai-Tv. Con un po' di buon senso si poteva anticipare il TG alle 17.40 e poi lasciare spazio al nuoto. Ho il sospetto che tale programmazione faccia parte dell'accordo con Sky, a cui la tv di stato ha subceduto i diritti. Sky paga e in cambio vuole qualcosa (la diretta integrale dell'evento).
Il fatto principale delle batterie odierne è il dominio azzurro nei 100 rana donne. A questo punto peccato non ci sia una staffetta. Le staffette delle nuotate artistiche non hanno mai preso piede, anche se qualcuno ci provò in passato. Ai Campionati nazionali della DDR si disputava la 4x200 rana e anche altre staffette esotiche, negli anni '50. Per il resto il risultato dominante è il 47"2 di Popovici (con un bel Miressi) un risultato quasi irreale per le qualificazioni di un Europeo e Ceccon che alza bandiera bianca. Ma il progetto dei 100 deve restare in piedi.
L'Europeo di Ceccon è come il Tour de France. Le prime due tappe sono in archivio ed erano tappe facili. Oggi però inizia la salita. Al mattino Thomas deve sopravanzare Zazzeri e Frigo nelle qualificazioni dei 100. Nella sessione serale cercare la medaglia nella finale dei 50 farfalla e 26 minuti dopo gestire al meglio la semi dei 100 crawl. In chiusura di programma finale della mista/mista. In batteria è con Miressi e Milak, due eccellenti punti di riferimento, oltre a Dean. Ceccon insegue il record di 6 medaglie nello stesso Europeo (Kolesnikov, 2018). Potrebbero essere addirittura 8, visto che assenze varie e la brillantezza di Di Pietro e Tarantino aprono il discorso podio anche nella 4x100 sl mista. Però bisogna superare lo snodo cruciale di questo pomeriggio.
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Martinenghi regale nella semifinale dei 100 rana, più veloce che in quella del Mondiale (e Kamminga più lento). Tali premesse portano ad una conclusione scontata.
La prima impressione riguarda il livello tecnico della competizione, più basso di quello che pensavo. I britannici massacrati da un calendario folle non sono competitivi, ma alla terza manifestazione dell'estate è comprensibile. Ok i francesi e obiettivamente anche gli azzurri e gli ungheresi. Non così i tedeschi che in sede di programmazione avevano puntato sull'Europeo. Razzetti campione d'Europa nei 400 misti come Sacchi nel 1991 ad Atene (oggi mancanva Marchand, trent'anni fa Darnyi, all'epoca imbattibile) ma il crono è di qualità. Spirava una certa brezza al Foro oggi, insidiosa nei 400 misti, diciamo che il 4'10 vale un secondo di meno in piscina coperta. Matteazzi premiato per essersi sempre migliorato senza mai mollare. Ottime le velociste azzurre, tenendo conto dei precedenti e medaglia insperata in vista nella 4x100 donne. Galossi paga l'emozione della finale (come lo scorso anno agli Eurojunior sempre in questa vasca) ma era dai tempi di Battistelli (Madrid 1986, Mondiali) che un sedicenne non andava a podio in una grande manifestazione estiva. Ceccon sornione, ma secondo me sta bene. Milak spaziale, la miglior prestazione tecnica è sua (nella 4x200). Uomo del giorno comunque Yebba. E chi lo conosceva?
Batterie della 4x200 uomini: rischio Gran Bretagna che si salva per pochi centesimi. Sono senza Guy, nel pomeriggio mettono ovviamente Dean e Richards, ma basterà? Questo era un oro sicuro per loro...Bravo Galossi, si titolarizza per la finale (ma che rischio .14 !!) a sedici anni.
In attesa di vederlo all'opera sui 100 sl il core business di Ceccon rimangono i 100 dorso. Questa specialità è oggetto di un evidente ricambio generazionale e i crono scenderanno facile nei prossimi due anni. I rivali di Thomas sulla strada di Parigi 2024 sono già delineati. Armstrong (USA) per la seconda volta ha fatto fatica a gestire fase di transizione successiva ai Trials, perdendo brillantezza. Quindi deve variare qualcosa nell'approccio alla grande manifestazione. Murphy cercherà di rimanere attaccato con le unghie e con i denti al podio ma sarà dura. Il francese Ndoye è tra quelli che possono scendere a breve sotto i 52. Il francese mi ha stupito a Budapest: aveva passato l'inverno a curare una spalla ko, se ha recuperato così in fretta vuol dire che vanta delle doti. Molto forte dal punto di vista fisico è munito anche di resistenza, essendo un valente duecentista. Inutile dire che le olimpiadi in casa ingigantiscono le sue motivazioni. Il polacco Masiuk è la novità della stagione. Ha ancora la struttura dello junior, se riesce ad erogare più potenza senza perdere l'assetto in acqua diventa un problema per tutti. Poi ci sono i russi, cioè Kolesnikov. E' stato nelle categorie giovanili il modello (che sembrava irraggiungibile) di Ceccon. Ora lo ha raggiunto, anzi superato, ma il confronto diretto ad armi pari al momento sembra ancora lontano.
E la nazionale italiana è di livello così alto da dar luogo a sfide interne molto interessanti in parecchie gare.
Hai fatto bene a sottolinearlo. In diverse gare a cominciare dai 100 sl uomini e i 100 rana donne ci saranno dei Trials azzurri in batteria. E' un po' un modo di complicarsi la vita ma vuol dire che...nuotiamo nell'abbondanza. Avevo già espresso tempo fa la mia opinione sull'argomento (tre atleti/Nazione per gara che possano avanzare tutti).
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Manaudou: ho visto che manca anche la sua ragazza, la danese Blume. Meglio agosto al mare che l'Europeo...mah.
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4x200 sl mista. In effetti è una gara un po' pesante da digerire, come elefante ripieno a colazione, ma se non sbaglio aveva debuttato già a Glasgow 2018, abbiamo avuto tempo per metabolizzarla.
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La nuova governance della LEN ha cambiato il programma delle gare che era più o meno lo stesso da tempo, si inizia con le 4x200. Nel nuoto del passato era la gara regina e andava sempre in fondo al programma. Nelle discussioni sui Mondiali avevo ipotizzato il record mondiale della mista azzurra maschile ma ora la concomitanza con i 100 dorso (17 agosto) rende difficile un super crono di Ceccon in staffetta.
La situazione è migliore di quanto da me previsto
Quando si parla di assenze bisogna ragionare in termini di quantità e di qualità. La qualità è pesante: delle tre principali potenze natatorie del continente oltre all'Italia una manca del tutto (la Russia) le altre sono prive dei loro migliori elementi (la Francia di Marchand e Manaudou, la Gran Bretagna di Peaty e Scott). Naturalmente gli azzurri che beneficeranno di tali assenze non hanno colpe. La pioggia di medaglie che ci attende avrà un effetto positivo non solo sul medagliere ma soprattutto sulla promozione del nuoto in Italia.