Ce ne sono tante di tabelle: https://www.instagram.com/swimmingstats/
e, da una rapida occhiata, sono in disaccordo in particolare con quella che converte i WR del periodo 2008-2009 in tempi con le regole attuali sui costumi.
Già scritto fin troppo spesso che il problema principale dei costumi, prima placcati e poi interamente gommati, del biennio 2008-2009, era che fornivano vantaggi molto, ma molto diversi da nuotatore a nuotatore.
Il presupposto da cui partivano alcuni osservatori (mi viene in mente un nome ma non lo faccio, anche per non riaprire un topicone di centinaia di pagine
) era che il vantaggio di quei costumi fosse simile per tutti.
In realtà non era assolutamente così: alcuni avevano un grandissimo vantaggio, altri un vantaggio minore, altri ancora (quelli più efficienti natatoriamente, con una certa struttura fisica già molto "acquatica", e che mal sopportavano la costrizione del costume gommato) un vantaggio ancora inferiore.
A parte il fatto che alcuni (Phelps, Lochte, Hayden, la Coventry ad esempio) non hanno mai usato i gommati integrali di seconda generazione, talmente più efficienti, in media, rispetto ai placcati da essere adottati da oltre il 95% dei partecipanti ai Mondiali 2009, anche a costo di pagare penali alla Speedo (caso clamoroso quello dell'intera nazionale australiana, ma anche le quasi intere nazionali Usa e britannica che dismisero lo Speedo Lzr in favore dei gommati integrali di ultima generazione prodotti da Arena, Adidas e Jaked ), ma è proprio il vantaggio che fornivano, sia i costumi placcati che, a maggior ragione, quelli gommati, a differire notevolmente da nuotatore a nuotatore.
Quindi, come si fa a calcolare il vantaggio del costume placcato o gommato per quel particolare nuotatore?
Ma, in generale, come si fa a non capire che i costumi sono progrediti sempre, non solo nel biennio 2008-2009, e che quelle caratteristiche di compressione del famoso core, principale vantaggio dei costumi gommati, sono poi state sempre meglio simulate, o addirittura riprodotte (sulla superficie corporea coperta, ovviamente) anche con i costumi in tessuto che si sono susseguiti dal 2010 in poi?
E' vero: la superficie coperta è inferiore, ma anche i jammers maschili, che pure sono assai più contenuti dei costumi femminili, ricoprono tutta la parte della gamba sopra il ginocchio e, come acutamente osservò Nuotatore, sono ad esempio di grande aiuto in uno stile come la rana (e non solo).
Insomma, per tanti motivi, e i costumi sono tra quelli, insieme alle modifiche regolamentari, alle conoscenze acquisite in termini di training, alimentazione e preparazione alla gara, alle piscine più scorrevoli etc etc, i tempi nel nuoto continuano a progredire.
Sarebbe interessante misurare l'incremento medio (che io chiamo "inflazione natatoria" ) delle prime 100 prestazioni, nelle varie distanze, che c'è stato negli ultimi 30 anni.
E' evidente che c'è stato un marcato regresso tra il 2009 e il 2010, perché i costumi del biennio 2008/2009 erano stati un evidente "doping tecnologico", secondo la nota definizione di Castagnetti, ma ormai anche quel regresso è stato quasi del tutto assorbito, e questo - ripeto - anche per il progresso che c'è stato nei costumi in tessuto tra il 2010 e il 2020.
Ecco perché è impossibile, per me, confrontare i crono di epoche diverse: proprio per quella sorta di "inflazione natatoria" che ha portato ad un continuo miglioramento nelle prestazioni cronometriche e che andrebbe depurata per trovare una specie di "tempo reale", tramite cui provare davvero a confrontare i vari record, anche quelli distanti decenni tra di loro (es. WR di Janet Evans nei 400, 800 e 1500 sl a fine anni '80, o quello famoso della Meagher nei 200 delfino nel 1981, o quello della Egerszegi nei 200 dorso del 1991 etc etc).
Ce ne sono tante di tabelle: https://www.instagram.com/swimmingstats/
e, da una rapida occhiata, sono in disaccordo in particolare con quella che converte i WR del periodo 2008-2009 in tempi con le regole attuali sui costumi.
Già scritto fin troppo spesso che il problema principale dei costumi, prima placcati e poi interamente gommati, del biennio 2008-2009, era che fornivano vantaggi molto, ma molto diversi da nuotatore a nuotatore.
Il presupposto da cui partivano alcuni osservatori (mi viene in mente un nome ma non lo faccio, anche per non riaprire un topicone di centinaia di pagine ;) ) era che il vantaggio di quei costumi fosse simile per tutti.
In realtà non era assolutamente così: alcuni avevano un grandissimo vantaggio, altri un vantaggio minore, altri ancora (quelli più efficienti natatoriamente, con una certa struttura fisica già molto "acquatica", e che mal sopportavano la costrizione del costume gommato) un vantaggio ancora inferiore.
A parte il fatto che alcuni (Phelps, Lochte, Hayden, la Coventry ad esempio) non hanno mai usato i gommati integrali di seconda generazione, talmente più efficienti, in media, rispetto ai placcati da essere adottati da oltre il 95% dei partecipanti ai Mondiali 2009, anche a costo di pagare penali alla Speedo (caso clamoroso quello dell'intera nazionale australiana, ma anche le quasi intere nazionali Usa e britannica che dismisero lo Speedo Lzr in favore dei gommati integrali di ultima generazione prodotti da Arena, Adidas e Jaked ), ma è proprio il vantaggio che fornivano, sia i costumi placcati che, a maggior ragione, quelli gommati, a differire notevolmente da nuotatore a nuotatore.
Quindi, come si fa a calcolare il vantaggio del costume placcato o gommato per quel particolare nuotatore?
Ma, in generale, come si fa a non capire che i costumi sono progrediti sempre, non solo nel biennio 2008-2009, e che quelle caratteristiche di compressione del famoso core, principale vantaggio dei costumi gommati, sono poi state sempre meglio simulate, o addirittura riprodotte (sulla superficie corporea coperta, ovviamente) anche con i costumi in tessuto che si sono susseguiti dal 2010 in poi?
E' vero: la superficie coperta è inferiore, ma anche i jammers maschili, che pure sono assai più contenuti dei costumi femminili, ricoprono tutta la parte della gamba sopra il ginocchio e, come acutamente osservò Nuotatore, sono ad esempio di grande aiuto in uno stile come la rana (e non solo).
Insomma, per tanti motivi, e i costumi sono tra quelli, insieme alle modifiche regolamentari, alle conoscenze acquisite in termini di training, alimentazione e preparazione alla gara, alle piscine più scorrevoli etc etc, i tempi nel nuoto continuano a progredire.
Sarebbe interessante misurare l'incremento medio (che io chiamo "inflazione natatoria" ) delle prime 100 prestazioni, nelle varie distanze, che c'è stato negli ultimi 30 anni.
E' evidente che c'è stato un marcato regresso tra il 2009 e il 2010, perché i costumi del biennio 2008/2009 erano stati un evidente "doping tecnologico", secondo la nota definizione di Castagnetti, ma ormai anche quel regresso è stato quasi del tutto assorbito, e questo - ripeto - anche per il progresso che c'è stato nei costumi in tessuto tra il 2010 e il 2020.
Ecco perché è impossibile, per me, confrontare i crono di epoche diverse: proprio per quella sorta di "inflazione natatoria" che ha portato ad un continuo miglioramento nelle prestazioni cronometriche e che andrebbe depurata per trovare una specie di "tempo reale", tramite cui provare davvero a confrontare i vari record, anche quelli distanti decenni tra di loro (es. WR di Janet Evans nei 400, 800 e 1500 sl a fine anni '80, o quello famoso della Meagher nei 200 delfino nel 1981, o quello della Egerszegi nei 200 dorso del 1991 etc etc).
modificato Jul 24 '20 a 3:07 pm